Today4Tomorrow - 1 Luglio 2020

Alberto Fontana: disabilità e Covid, il racconto di chi non ha potuto isolarsi e fuggire

Secondo il presidente dei Centri clinici NeMO, l’Italia può mettere in atto un cambiamento epocale per chi vive la disabilità


Un “noi” potente e inclusivo, una voce sola che fa da cassa di risonanza a migliaia di altre voci accumunate da fragilità e resilienza. “Più siamo in grado di aiutare le persone che vivono una disabilità, più saremo in grado di costruire una società fondata sulla giustizia, sull’uguaglianza, sul superamento di ogni forma di discriminazione.” Alberto Fontana, presidente dei Centri clinici NeMO, racconta a cuore aperto ciò che il Covid ha rappresentato per le persone disabili fra paura, abbandono e grandi storie di resilienza. Isolamento e distanziamento sociale hanno permesso alle persone di mettersi in sicurezza e di fuggire, per certi versi, dal virus, ma “le persone con disabilità non hanno potuto isolarsi, avendo necessità dell’altro per ogni atto di vita quotidiana”. 

E ora che la parola “recovery” è sulla bocca di tutti, ora che piani e progetti di ogni tipo vengono messi in atto per poter consentire all’Italia di ripartire, non ci si deve dimenticare di disegnare un futuro che includa anche le persone più fragili. Sono tre, secondo Alberto Fontana, le aree da potenziare in tal senso: la scuola, il lavoro e l’assistenza. “Il nostro Paese ha tutte le carte per metter in atto un cambiamento epocale per chi vive una condizione di disabilità”.  

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