Si buttano in questa avventura con instancabile energia. Senza mezzi termini, senza compromessi. Senza aver paura di domande scomode, di stimolare riflessioni. Esattamente come fanno tutti gli adolescenti che sono mossi da un interesse e da una passione. La passione che muove i protagonisti di questa nostra storia è la radio e il loro interesse è, naturalmente, ciò che ormai da mesi domina incontrastato, drammaticamente, i notiziari così come i nostri pensieri: l’emergenza Coronavirus.
Per capire come questi due fattori s’incontrino, occorre fare un passo indietro. Fino al 2012, anno in cui la passione diventa energia creativa: nasce, a Castel Guelfo, in provincia di Bologna, Radioimmaginaria, la prima e unica radio realizzata e condotta da adolescenti di età compresa tra gli 11 e i 17 anni. Un network aperto e inclusivo – l’unico vincolo di partecipazione è l’età - che presto porta dietro a microfoni spesso improvvisati centinaia di ragazzi da tutta Italia. E si sa come sono i ragazzi: vivono tutto con intensità, liberi di lasciarsi coinvolgere e interrogare dalle cose.
Ed è qui che torniamo all’oggi, all’interesse. Costretti in casa dal virus, sorge spontaneo, naturale, il desiderio di ‘evadere’ dalla noia della reclusione forzata e di capirci di più, di questa situazione tanto strana. Nasce così un appuntamento quotidiano dal nome irriverente e meraviglioso: "Coronao-Now: il contagio come va?". Da semplice momento per farsi compagnia, puntata dopo puntata, il programma si arricchisce degli interventi degli ospiti più diversi: registi e virologi, attori e medici, giornalisti e ricercatori. Ma anche, naturalmente, ragazzi come loro, impegnati nei modi più diversi nella lotta al Coronavirus.
Come va avanti questa storia, ce lo raccontano direttamente i ragazzi di Radioimmaginaria.