11 Aprile 2020 - LIDL

Nel cuore dell’emergenza, chiamati a garantire un servizio essenziale

LIDL è da subito scesa in campo nella lotta al Coronavirus con un’importante donazione e con buoni sconto per i più bisognosi. Ma anche proteggendo la quotidianità degli italiani.


Per contribuire alla lotta contro il Covid19, LIDL ha effettuato una donazione di 500 mila euro equamente suddivisi tra l’Ospedale Luigi Sacco di Milano e l’Ospedale di Bergamo; inoltre, l’Azienda ha immediatamente accolto la richiesta del Governo di prevedere uno sconto sui buoni spesa per offrire un sostegno economico a tutela delle fasce più bisognose della popolazione.

Ma l’impatto dell’emergenza Coronavirus è stato percepito in modo drammatico da LIDL fin dai primissimi giorni della crisi. Già nelle due settimane iniziali, quelle in cui il Lodigiano e Vo’ Euganeo in Veneto erano le uniche due zone rosse di tutto il territorio nazionale, l’Insegna ha dovuto fronteggiare una grande sfida: il centro logistico di Somaglia si trovava proprio nell’area più colpita. Matteo Pallotta, Coordinatore Regionale Logistica – Direzione Regionale Somaglia, spiega: “Nell’arco di poche ore, ci siamo trovati da gestire il rifornimento quotidiano di circa 70 punti vendita LIDL dislocati in Lombardia e in parte dell’Emilia, alla chiusura totale o quasi. Il nostro polo logistico, infatti, non è mai stato del tutto chiuso, perché come da indicazione delle autorità cittadine, abbiamo cercato di garantire un minimo servizio alla comunità locale della zona rossa con il rifornimento dei due punti vendita di Codogno e Casalpusterlengo. In particolare, dei 250 colleghi che compongono l’organico durante una normale giornata di lavoro organizzata su più turni, non più di 6 o 7 erano operativi contemporaneamente nel corso di quelle due settimane”.

Il loro compito però non era solo gestire il rifornimento dei due punti vendita presenti nella zona rossa, ma anche preparare la merce che LIDL aveva deciso di destinare alla comunità locale attraverso donazioni a Protezione Civile e Croce Rossa: non solo prodotti freschi che sarebbero andati a scadenza entro pochi giorni, ma anche acqua, pasta e altri prodotti a lunga conservazione, per un totale di almeno tre o quattro bilici di merce donati nell’arco di quindici giorni.

Da quando non esiste più la zona rossa del Lodigiano, il centro è tornato di nuovo pienamente operativo: “Siamo chiamati a garantire un servizio essenziale ad una fetta importante di cittadini del territorio nazionale avendo sempre ben chiaro un obiettivo primario: la tutela della salute di tutti. Naturalmente seguiamo scrupolosamente tutte le misure di sicurezza e prevenzione indicate dal Governo.” Questo significa turni diversi rispetto al normale per ridurre la concentrazione di persone nei vari luoghi di lavoro, la presenza di materiali informativi e di sensibilizzazione, la distribuzione di guanti, mascherine e disinfettanti per tutti, la regolarizzazione di tutti gli accessi e del numero di persone che possono transitare e sostare all’interno dei luoghi comuni come, per esempio, gli spogliatoi. “Abbiamo anche organizzato delle attività di sanificazione e pulizia dei locali comuni per mantenere un elevato standard igienico-sanitario in tutta la struttura. Infine, abbiamo, predisposto informative anche in tutti i luoghi frequentati esclusivamente da fornitori o trasportatori che accedono alla struttura”, spiega Matteo Pallotta, che conclude: “Nonostante le difficoltà, la responsabilità verso i cittadini che devono essere messi nelle condizioni di poter continuare a fare la spesa è ciò che ci rende più orgogliosi di quello che stiamo facendo in questo momento”.

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